Vero è che gli arbitri, in ogni sport, difficilmente assurgono al ruolo di star, ma si può tranquillamente affermare che il ferrarese Giorgio Gnani è una vera è propria istituzione nel panorama del volley nazionale. Giunto al suo trentasettesimo anno di carriera, lo scorso 21 dicembre ha concluso il suo percorso internazionale arbitrando Zenit Kazan-Berlin Recycling Volley in Champions League. A poco più di due stagioni dal "pensionamento" (previsto, secondo il regolamento Fipav, a 55 anni) Gnani ha effettuato con noi un breve bilancio della sua carriera.
"Ho iniziato a dirigere gare di pallavolo nel 1981 a soli sedici anni - spiega il fischietto ferrarese -, all’epoca la mia grande passione era il calcio, ma a scuola giocavamo prevalentemente a pallavolo e partecipavamo ai vari tornei tra istituti della città. Un giorno, al rientro da un'influenza, mi misero ad arbitrare i compagni. Al termine della partita il professore di ginnastica mi fece i complimenti per come avevo arbitrato e mi propose di fare il corso federale da arbitro. È iniziato tutto così, casualmente”.
La vera svolta è arrivata nel 1997, anno in cui Giorgio Gnani ha esordito in serie A. “Ho avuto l’onore di arbitrare tante bellissime partite. Negli anni sono cambiati molti aspetti: il volley è diventato meno tecnico e molto più tattico, anche gli arbitri si sono dovuti adeguare a questa evoluzione. Per quanto il regolamento sia importante, ritengo che quel che conta davvero per un arbitro sia la capacità di gestire la gara e di riuscire a interpretare le situazioni in campo”.
Gli incontri diretti da Gnani a livello internazionale sono stati più di cento, ma la partita più importante della carriera probabilmente deve ancora arrivare. “Prima di smettere mi piacerebbe essere designato come primo arbitro in una finale scudetto. Ho arbitrato tre volte una finale come secondo, ma mai come responsabile. Sarebbe il coronamento di una vita fatta di tanti sacrifici e altrettanta passione. Per me arbitrare è ancora un divertimento, un modo di vivere la pallavolo da un punto di vista privilegiato: finchè il regolamento me lo consentirà, continuerò a farlo con lo stesso entusiasmo".