Almeno una volta nella vita, ogni pallavolista ha pensato tra sé e sé di diventare allenatore. Come si intraprende questa carriera? Quanto è difficile cominciare ad allenare sul campo? Come si accumula la giusta esperienza per poter far fronte ad ogni situazione? Abbiamo provato a rispondere a questi interrogativi con Renzo Roversi, consigliere provinciale Fipav e referente per la commissione di lavoro dedicata agli allenatori.
Partiamo con una premessa dovuta. Non è necessario essere stati giocatori per poter allenare una squadra di pallavolo. Certamente conoscere le regole aiuta, ma sono ammessi ad allenare tutti coloro che lo desiderino e siano pronti a sostenere il primo corso di abilitazione. Inoltre, gli studenti delle facoltà universitarie di scienze motorie, i diplomati ISEF e i laureati in scienze motorie, possono richiedere l'abilitazione senza dover sostenere l'esame da allievo allenatore (Maggiori informazioni qui).
Una volta presa la decisione di diventare allievo allenatore, è sufficiente fare richiesta al proprio comitato provinciale. "Se riusciamo ad ottenere nel corso dell'anno almeno 15 adesioni, organizziamo il corso di allievo allenatore. Il corso si svolge secondo moduli stabiliti a livello nazionale, per approfondire uniformemente gli stessi argomenti in tutta Italia. Come comitato provinciale, ci impegniamo a mettere a disposizione alcuni allenatori di peso sul panorama nazionale che dirigono il corso, affiancati da altri ospiti". L'aspirante allievo allenatore sostiene un esame teorico, che una volta superato è utile ad allenare le squadre provinciali giovanili di categoria (2^ - 3^ Divisione e campionati "under"). "A distanza di un paio di anni circa l'allievo allenatore potrà frequentare il corso per diventare allenatore di primo grado. Così facendo, potrà allenare in tutti i campionati provinciali, 1^ Divisione compresa. Nel frattempo, potrà acquisire il primo livello giovanile, che gli darà accesso come secondo allenatore alle categorie regionali". I corsi per ottenere la qualifica di allenatore di secondo e terzo grado, infine, sono gestiti dalle federazioni regionali e nazionali e permettono di poter allenare nella massima serie.
Il nostro comitato non soffre della carenza di allenatori: sono tanti i ragazzi che si cimentano nella fatica quotidiana della gestione di una squadra. Per aumentare il livello qualitativo della pallavolo della nostra provincia è quindi necessario fare il massimo per aiutare gli allenatori a crescere. "Una volta fatto il corso da allievo allenatore ed ottenuto il tesserino, allenare non è così facile. Servono esperienza e qualificazione. Noi puntiamo molto sulla qualità: per questo, all'interno del nostro comitato provinciale, stiamo studiando alcuni progetti utili a far accrescere le capacità tecniche degli allenatori. Se la qualità di chi allena si alza, anche il livello di gioco provinciale cresce".
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