Tra i tanti problemi che le società devono affrontare nella gestione delle attività quotidiane, c’è anche quello del canone delle palestre. Il comune di Ferrara ha recentemente approvato una delibera in materia, che entrerà in vigore a partire da maggio. Ci ha spiegato i dettagli Simone Merli, assessore allo sport.
Come funziona l’assegnazione delle palestre alle società?
“In città abbiamo 128 impianti sportivi tra palestre, campi esterni ed aree verdi attrezzate, a cui vanno aggiunte 14 palestre della provincia in gestione. Le palestre fanno prevalentemente parte delle scuole, perciò vengono concesse alle società in orario extrascolastico. Esiste una commissione palestre composta dai delegati delle federazioni che si riunisce tre volte l’anno ed assegna le strutture sulla base delle richieste. Le federazioni coordinano il rapporto tra comune e società facendo da portavoce e presentando le esigenze espresse dai loro settori di riferimento. Alcuni impianti vengono invece assegnati tramite una gara pubblica. I criteri di valutazione in questo caso sono due: il 75% della valutazione si basa sull’offerta sportiva, il restante 25% sull’offerta economica. In questo modo cerchiamo di garantire che anche le società più piccole e meno strutturate possano partecipare accedendo alle palestre”.
Quali sono le principali necessità di cui il Comune deve tenere conto?
“Dobbiamo valutare tutte le esigenze che ogni sport prevede. L’attività giovanile in alcuni casi non necessita di particolari standard, ma mano a mano che crescono l’età dei ragazzi e la categoria di gioco, crescono anche le esigenze di sicurezza e capienza degli impianti. Nell’assegnare le palestre dobbiamo ovviamente tenere conto di tutto questo”.
Rispetto al numero di società di pallavolo della nostra città, il numero delle palestre è sufficiente?
Non abbiamo mai avuto segnalazioni particolari. Chiaramente nel momento in cui una società fa richiesta per avere più ore lo fa nella prospettiva di avere più atleti. Questo non sempre accade: per questo abbiamo a disposizione i dati di tesseramento delle varie società, per poter controllare l’effettivo utilizzo degli spazi nelle ore assegnate: questo ci consente di evitare spazi vuoti, con la eventuale rimessa in assegnazione di altre ore di cui qualcuno può necessitare”.
Parliamo della proposta sulla riduzione del canone palestre: cosa prevede?
“E’ una proposta fatta ed approvata dalla maggioranza cittadina, che cerca di venire incontro alle difficoltà economiche delle società. Il decreto prevede che le palestre assegnate tramite le commissione (sono quindi escluse le palestre assegnate tramite gara, ndr.) subiscano una riduzione dei canoni del 50% nel triennio 2018-2020. Il decreto entrerà in vigore a maggio di quest’anno, e manderemo alle società tutto il materiale necessario chiarendo le nuove tariffe”.
Il decreto si concentra sulla presenza in società di un settore giovanile. Perché?
“Vogliamo concentrarci su quella fascia di popolazione che necessita di più attenzione, per garantire continuità alla pratica sportiva riducendo il peso sulle società e sulle famiglie. Vorrei che la scelta fatta dal consiglio comunale avesse poi un risvolto per me fondamentale: aprire le società anche a coloro che non hanno la fortuna di poter pagare le rette. Dal momento in cui si ottiene una riduzione pubblica cosi significativa, parte del risparmio può essere messo a disposizione di chi non può permettersi di sostenere le spese per la pratica dello sport. Oggi c’è una fascia del mondo cittadino che non partecipa alla vita aggregativa sportiva perché i soldi in famiglia non bastano. Togliere il diritto al gioco ad un bambino non è corretto: noi stiamo lavorando in questa ottica. Lo sport non è una scelta, è un diritto ed una parte fondamentale nella vita di tutti”.
Quale sarà lo step successivo?
“Cercheremo di far si che avvenga questo processo di maggiore integrazione. La teoria deve diventare pratica: quel che faremo è verificare che tutte le società - e diverse già lo fanno - inizino ad aiutare anche i soggetti più deboli che attualmente non accedono alle attività sportive. Lo sport può trasmettere valori molto importanti che entrano nella quotidianità a qualsiasi livello: la lealtà ed il rispetto per l’avversario sono principi fondamentali che ogni sportivo impara a praticare poi alla vita quotidiana. La pallavolo, come ogni sport, è capace di veicolare questi valori”.
Photo credit: Geppy Toglia